Tra le prime cose da mettere a tavola, tra le ultime ad essere portate via. Parliamo del pane, che alla fine del pasto spesso rimane in pezzi tra le briciole sparse sulla tovaglia.
Pezzetti di pane o anche interi filoni e panini rimasti intatti perché – al sud sta bene così – sul pane si abbonda, che non guasta mai.
E allora cosa fare con gli avanzi di pane quando questi diventano duri?
Sembra un argomento banale, eppure è bene sottolineare e ricordare che il pane non si butta mai.
Perché? Innanzitutto buttare il pane è peccato. Nella simbologia cattolica il pane è corpo di Cristo e rappresenta il legame cristiano tra Dio e i suoi figli che di lui si nutrono.
Le nonne, se costrette a buttare via il pane duro, perché eccessivamente vecchio o ammuffito, anticipano il triste gesto con un segno della croce e subito dopo baciano il pane tre volte. Una gestualità rituale antica che aiuta ad alleviare il senso di colpa e mostrare la propria buonafede.
Tuttavia la resistenza a buttare il pane non è dovuta soltanto a legami religiosi. C’è chi ricorda ancora la fame come una piaga che ha attanagliato il sud per decenni – e che ancora piega numerosi paesi nel mondo. Perché buttare qualcosa che per molti è essenziale alla sopravvivenza? Il pane è un bene povero, alla portata di tutti, protagonista di numerose ribellioni.
Il pane è legato alla vita, al lavoro e anche alla generosità quando è condiviso con gli altri.
Il “riutilizzo” in questo caso diventa una vera parola d’ordine. Con il pane duro si possono creare tantissime ricette diverse, spesso anche poco conosciute.
Con gli avanzi del pane si impastano polpette, si farciscono i peperoni, si impanano cotolette, si fanno torte. Basta grattugiarlo per ottenerne muddica, indispensabile per un primo tradizionale palermitano.
Vediamo insieme alcuni degli utilizzi più comuni e i suggerimenti da seguire.
Bruschette: una ricetta semplicissima e immediata, basta tostare al forno le fettine di pane avanzato per ottenere quella crosta sfiziosa e croccante da condire con pomodoro e aglio.
Ribollita: una ricetta tipica della cucina toscana con cui il pane viene tagliato a quadretti, tostato e messo dentro al minestrone o nel passato di verdure.
pasta c’a muddica atturrata: un primo povero ma sorprendente nel gusto. spaghetti aglio e olio – prezzemolo e peperoncino non guastano – e una spolverata generosa di pane grattuggiato e poi tostato velocemente in padella. da provare anche la curiosa pvariante di spaghetti con acciughe capperi e mollica.
Polpette di pane: basta ammorbidire il pane nel latte, poi lavorarlo con uovo, formaggio, sale, pepe, aglio e prezzemolo e formare delle piccole polpettine da friggere in olio ben caldo.
Pasticcio di pane: utilizzate il pane secco e tagliato a fette sottili ammollate nel latte e formate gli strati del pasticcio alternandoli con il ragù e la besciamella.
Mozzarella in carrozza: due fette di pane raffermo rinchiudono una fetta di mozzarella. Infarinate, passate nell’uovo e infine friggete in olio bollente
Torta di pane: dopo aver ammollato il pane duro nel latte per una notte intera, frullatelo aggiungendo le uova, il cacao amaro, lo zucchero, il burro fuso, qualche goccia di estratto di vaniglia. Versate l’impasto nella tortiera e infornate.